bambini soprattutto da 0 ai 6 anni all’interno del nucleo familiare e la crescita dell’emigrazione, soprattutto delle giovani coppie, verso territori che offrono
maggiori possibilità di scambio e crescita. Contestualmente, le famiglie risentono ad oggi sia delle problematiche del post sisma, anche per gli effetti legati alla crisi economica, con tassi di inoccupazione e disoccupazione crescenti nel tempo, sia dell’inasprimento a
causa dall’emergenza Covid -19.
Il progetto, dunque, potenziando i servizi per le famiglie e i bambini, mira a colmare le carenze territoriali, realizzando un nuovo modello per vivere il territorio. In particolare, il progetto potrà rispondere alle richieste di maggiori offerte formative, di crescita e socializzazione da parte di piccoli di età dai 0 ai 6 anni e portare nuove occasioni alle famiglie di stare insieme e programmare attività in grado di avvicinare gli standard dei bambini a quelli dei loro coetanei che frequentano realtà più grandi, di essere al contempo
aiutate nel compito educativo.
Obiettivo generale è ridurre il divario nei servizi educativi per la prima infanzia attraverso un intervento presso l’Ecad 5, in cui si riscontrano: una significativa carenza degli
stessi, una gestione diversificata degli impianti psicopedagogici dei servizi all’infanzia, l’assenza di reti coordinate per la continuità 0/6, carenza di strumenti di rinforzo alle capacità educative e di genitorialità. Le soluzioni innovative e integrate offerte creano, potenziano e sostengono nuovi modelli di welfare di comunità.